Distacco di un lavoratore nell'Unione Europea

E' disponibile l'articolo redatto da Alessandro Mocarelli, Partner & Outsourcing Leader, e Sante Battistini, Global Mobility and Private Client Services Manager, dal titolo "Distacco di un lavoratore nell'Unione Europea". Il documento è stato pubblicato in "Diritto & Pratica del Lavoro", il settimanale di amministrazione, gestione del personale, relazioni industriali e consulenza del lavoro di Wolters Kluwer.

L’istituto del distacco, relativamente ai rapporti di lavoro privatistico, trova applicazione in base alle previsioni dell’art. 30, D.Lgs. 10 settembre 2003, n. 276 (Riforma Biagi) e della circolare 15 gennaio 2006, n. 3 del Ministero del Lavoro.
Il distacco si configura quando il datore di lavoro, nel legittimo esercizio dei suoi poteri direttivi e, in caso di mutamento di mansioni, con il consenso del prestatore d’opera, pone il proprio dipendente a disposizione di un soggetto terzo (società
distaccataria), a favore del quale il lavoratore medesimo presta la propria attività lavorativa.
In sostanza, il distacco comporta una modifica delle modalità di esecuzione dell’obbligazione di lavoro gravante sul dipendente, ma non implica l’estinzione dell’originario rapporto di lavoro e il contestuale instaurarsi di un nuovo rapporto con il soggetto beneficiario della prestazione lavorativa.

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