Il caso di discriminazione sessuale nel lavoro autonomo

La Corte UE interviene in un caso di discriminazione sessuale nell’ambito del lavoro autonomo. Cosa dice la Direttiva 2000/78/EC e perché è in contrasto con la legislazione nazionale?

È online la pillola del mese redatta dal team Legal di Mazars in Italia: Massimiliano Vento, Partner, Matteo Pollaroli e Andrea Gambardella, Senior Manager.

Cosa dice la Direttiva 2000/78/EC

A un lavoratore autonomo con contratti discontinui erano state annullate le sessioni di lavoro e poi non era stato rinnovato il contratto, dopo che aveva pubblicato sul web un video di auguri natalizi con il compagno ispirato alla tolleranza nei confronti delle coppie omosessuali.

La Corte ha statuito che il rifiuto, fondato sull’orientamento sessuale del contraente, di concludere o rinnovare un contratto, anche di lavoro autonomo, rientra nell’ambito di tutela della Direttiva 2000/78/EC, volta a proteggere i lavoratori, siano essi subordinati o autonomi, dalle discriminazioni, tra l’altro, per ragioni di orientamento sessuale.

Pertanto, si pone in contrasto con la Direttiva la legislazione nazionale che non preveda sanzioni per il rifiuto discriminatorio di concludere o rinnovare un contratto di lavoro autonomo.

CGUE 12 gennaio 2023, in causa C-356/21